SCRITTI

"La pittura non si pone un impegno diretto di soluzione,
ma d’indagine nella realtà, per produrne
una rappresentazione compiuta".

20 ottobre 1965
 
"Questo ciclo di lavori , iniziato dopo la catastrofe del Vajont e concluso qualche mese fa coincide con la ripresa del mio lavoro di pittore dopo cinque anni di stasi. Necessari per .una presa di contatto diretta con la realtà, per un’analisi meditata delle contraddizioni di una società sviluppatasi tecnologicamente, senza creare lo sviluppo di nessun presupposto etico Sono un primo risultato della ricerca di un linguaggio significante rappresentativo di una collettività di insetti-robot, studiati, analizzati, catalogati, sfruttati, archiviati".
Tu sapevi
Forse inconsciamente
le unghie del monte scavano la tua paura…
la bianca luce del video illumina la macabra stanza
ore 22 e 50 minuti….!
Ti hanno tolto la pelle di dosso
non rimangono che le tue viscere
a marcire nel fango
tra i sassi bianchi di un deserto artificiale
qua e là nero di detriti umani
È presto dimenticato tutto ciò
Dal Catalogo della mostra “Vajont 9 ottobre 1963”
"Un’opera d’arte, credo, nasce da un profondo bisogno di comunicare sensazioni che si formano nell’intimo di un artista, attraverso le sue esperienze nel contatto con la realtà e si cristallizzano in forme e colori che il pittore usa per esprimersi.. Il lavoro nasce su una idea-base compositiva, in cui inserire figurazioni simboliche atte a esprimere il senso vivo della realtà. Perché una conchiglia, il cui tessuto formale si fonde in un processo di osmosi morfica, con meccanismi e forme umane?
La conchiglia per me è simbolo della vita e l’osmosi con forme meccaniche e forme umane tende a significare la rappresentazione reale della condizione umana, condizione storica di crisi di valori…..mentre il colore, pur qua e là sottolineante tale dramma, assume, nell’armonia dei toni e nella composizione delle forme, una indicazione di fiducia nel riscatto dell’uomo".
dal Catalogo della mostra alla Galleria Il Carrobbio, Vigevano 1975
 
"….anch’io utilizzo pennello e tubetto per fare un discorso, un discorso a volte difficile, quando qualcuno ti chiede: “Ma cosa significa?” E tu lì a cercare le parole… allora provo mostrare un video che documenta il mio lavoro in studio: i disegni preparatori, gli oggetti la modella, le conchiglie…ci sarà poi da spiegare che non bastano solo i dettagli che solo l’oggetto può dare, ma altri che affiorano dalla memoria inconscia, per raggiungere una realtà più vera. La poesia nasce dentro le cose, dentro i colori, dentro le immagini dentro gli esseri. Ecco allora la poesia prendere corpo in un processo di osmosi morfica, dove forme meccaniche, umane, biologiche si fondono a rappresentare la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti contradditori. Il colore assume qui un ruolo importante nella costruzione e nella composizione delle forme, sottolineando la ricerca estetica come momento intuitivo e unificante tra ragione e fantasia in un’operazione di sintesi".
dal Catalogo della Mostra personale alla Galleria Due Archi, Milano 1975
 
"In questa mia ricerca formale le immagini nascono dal colore, colore che costruisce forme che suggeriscano la condizione umana del nostro tempo e che facciano pensare alla realtà cui andiamo incontro nei tempi futuri. Realtà che vive con noi tutti il dramma i cui aspetti molteplici e ambigui si manifestano in modo non sempre chiaro. L’artista li recepisce e li riproduce con lucidità. Ecco perché talvolta la difficile lettura di un’opera è solo difficile lettura della realta".
dal Catalogo della Mostra, al Centro Arte-Sintesi, Milano, 1977
 
"È necessario che il linguaggio elaborato riesca a stabilire un dialogo tra l’opera e il sentire di coloro che recepiscono il messaggio in una simbiosi catartica con l’immagine creata dall’artista".
Milano, settembre 1990
 
"Il Mito, come per gli antichi cantori greci, è per me un momento di trasfigurazione poetica dell’essenza del reale, nel suo tessuto esistenziale. Il mio ripercorrere le alterne fasi dei mutamenti del reale non è un’interpretazione del Mito nei suoi aspetti suggestivi… quanto invece una ricostruzione della Storia in chiave poetico-espressiva, dall’origine (il Kaos nel Mito greco), alle implicazioni attuali della condizione umana (contrapposizione uomo-tecnologia).
La mia ricerca, dunque è nel senso di un discorso narrativo che non nasce da una mera illustrazione di episodi mitici, ma da un segno vibrato e ansioso, da una luce che disegni forme immobili e inquiete, e da un colore pregno di umori lividi e irreali…
Le opere che presento in questa rassegna sono l’inizio di un ciclo di lavoro di più ampio respiro. Intendo infatti dilatare in seguito la ricerca nei possibili sviluppi estetico-formali, che , originati nello specifico nel Mito, approdi a una visione più totalizzante degli aspetti del quotidiano nell’universale.»
dal Catalogo della mostra “Mito e realtà”, alla Galleria Daskalakis di Nauplia (Grecia), 1979
 
"Nel ciclo della Pythia ripropongo immagini antiche e attuali, mescolando in un gioco allusivo di forme e colori la rievocazione di antichi riti, immutabili nella loro ripetitività, speculari alle odierne passioni; nulla è cambiato nel manifestarsi dell’essere…".
"…Al culto del dio (Apollo), quando nei mesi invernali volava verso gli Iperborei si sostituiva il culto di Dioniso. Durante questo periodo si celebravano riti consacrati all’amore e all’eros con cortei danze e banchetti, libagioni nel santuario e sul monte Parnaso".
"In uno spazio privo di riferimento a qualsiasi valore, l’unica certezza è l’erotismo, quale misterioso bisogno di riproduzione, quale rappresentazione e anelito alla propria immortalità che con celebrazioni di riti inconsci induce alla ricerca della propria identità nel tormentato vincolo con l’esistente…
«L’artista usa i mezzi della raffigurazione estetica e poetica per documentare, attraverso un processo catartico la realtà più interiore assoluta e pertanto universale".
dal Catalogo della mostra “La Pythia”, Galleria Ciovasso Milano,1998
 
"Il mio linguaggio non va letto con il metro di uno stile inteso come coerenza operativa: il colore, la forma, la luce e la materia sono temi unificanti nella ricerca del mio operare. Ad esempio, per me è il colore che definisce la forma (amche attraverso l’impulso cinetico sul supporto) e quindi varia umori e situazioni sottese dal disegno, mentre la materia deve assere ad essi fedele nella complessiva composizione formale".
"…Il mio lavoro si esprime nella ricerca di un linguaggio, che attraverso un processo di osmosi morfica tenda a creare immagini nuove, che subiscano, nel loro divenire, una trasformazione metamorfica, per comunicare suggestioni ed emozioni che, suscitate da un sistema di segnali, sostanze e simboli delle accezioni dell’oggetto, ne risalgano alla radice e si identifichino con la sua essenza e realtà attuale e universale".
dal Catalogo della Mostra “La Pythia”, Galleria Ciovasso, Milano1998
 
"Oggi, giugno 2000, riprendo un lavoro nuovo sul piano tecnico:”olio su tela”!.
Ma insieme c’è matita, feltro, china, gouache
e tutte le materie che l’uomo ha scoperto fino a questo momento
per rendere reali le immagini poetiche del suo spirito
spirito e materia/materia e spirito
………………………… ……..l’essere
in uno spazio senza spazio
in un tempo senza tempo".
 
LA POESIA
Profitez/ de la douceur/ du miel,/ mes amis!!/
faîtes comme les abeilles/ qui flottent/ de fleur en fleur/
tous les jours/ à nourrir l’amour
Milano dicembre 2000

"La mia ricerca, nell’attuale fase di passaggio dall’operare sul mito greco (per trovare una continuità tra questo e il nostro presente) all’indagine sull’esistente, mi conduce a nuovi approfondimenti
La mie immagini attuali che inducono a fantasticare forme adombranti oggetti onirici nascosti nella memoria, raccontano gli stralunati crepuscoli (come nelle fantastiche invenzioni di Hieronymus Bosch) calati in una magica atmosfera attraverso l’uso ricercato di coinvolgenti accostamenti cromatici.
La mia analisi si volge, così, verso forme figurali che possano suggerire oggetti nel loro stato metamorfico di fecondazione e germinazione, in fase, dunque di trasformazione nel riprodursi e presentarsi in spazi, colori e atmosfere piene di onirica magia, dove la forma sia rappresentazione di immagini celate nella memoria ancestrale, e il colore, quasi irreale, ci conduca nel ricordo di sogni catartici".
Milano, giugno 2002