1963-2013
Il Vajont di Gino Fossali
a cura di Gabriella Prosdocimi Fossali
Si tratta di una raccolta  di dipinti e disegni che Gino Fossali  (Pieve di Cadore – Bl  1940-2002,  St. Etienne – Fr),  pittore di origini cadorine,  ma formatosi artisticamente   a Milano, dove seguiva la Scuola del Nudo dell’Accademia di Brera e frequentava l’ambiente delle avanguardie artistiche, in particolare del realismo esistenziale,  aveva elaborato dal 1963 al 1965..La catastrofe di quella terribile notte del 9 ottobre 196 sconvolge la coscienza del  giovane artista che già operava a Milano, lontano dalla sua terra devastata.
Il pittore sente fortemente il disagio esistenziale della condizione umana e denuncia: “le contraddizioni di una società sviluppatasi tecnologicamente senza curare lo sviluppo di nessun presupposto etico”. Lavora intensamente per due anni e nel 1965  espone a Venezia alla Galleria Internazionale un ciclo di opere  che qui si ripropongono e che appaiono oggi, dopo cinquant’anni, ancora tragicamente significanti – la saga tremenda di uno sterminio reso ancora più  acuto dalla consapevolezza che si poteva evitare, un grido di denuncia contro i responsabili della tragedia e di pietà per le vittime.
In questi dipinti il pittore, certo non estraneo alle avanguardie del 900 e in particolare all’Espressionismo mitteleuropeo, manifesta un senso panico del colore nell’organizzazione del quadro con una forza tragica e visionaria che si traduce in una espansione emozionale in cui dolore e angoscia si uniscono con straordinaria intensità.
Anche  nei disegni, composizioni di forte gestualità, l’artista  con il “suo” segno a china, tempera,  e lavis  raggiunge esiti di tragica espressività. Accompagnano i lavori una poesia scritta dal giovane artista e un ricordo di Tina Merlin.
Questo ciclo di lavori viene esposto dopo tanti anni al Comune di Longarone nel 2008, 45° anniversario della tragedia, è diventata una mostra itinerante a  Belluno, Pieve di Cadore, Pieve d’Alpago.
 
 
Si ringrazia l’Amministrazione Comunale di Longarone per  l’organizzazione. Soprattutto un grazie speciale all’arch. Renato Migotti, Presidente dell’Associazione Superstiti del Vajont, per aver seguito le iniziative con passione e straordinaria professionalità.
Quella passione e professionalità che hanno animato Maria Giovanna Coletti, Giorgio Segato e Giorgio Seveso nei loro scritti introduttivi nel catalogo.
Un grazie speciale a Toto Salmi per la cura nell’impaginazione del catalogo e a Bruno Salmi per aver fotografato con attenzione e amore le opere e i documenti d’archivio
Un pensiero affettuoso ad Adriana Lotto, presidente dell’Associazione Culturale Tina Merlin, a Graziella e Toni Sirena che mantengono viva la memoria della grande giornalista.
 Catalogo stampato a cura del Comune di Longarone (pdf)
 
Vajont: una catastrofe annunciata, 1964
  Vajont: notte senza risveglio, 1964   Vajont:
annientamento,
1964
 

Vajont: “e il cuore lo avrò di cenere…” 1964

 
 
 
Vajont: un paese scomparso, 1964   Vajont: pianto silenzioso,1964   Vajont: la grande
onda, 1964
  Vajont:
una tragedia italiana, 1964
 
   

Vajont: "Ti hanno tolto la pelle di dosso"
1964

  Vajont: abbandono,
1964
  Vajont:
l’onda della morte,
1965
  Vajont: "E loro sapevano", 1964
 
 
   
Vajont: emigranti ,
1964
  Vajont: la diga ,
1964
  Vajont: la bestia ,
1964
  Vajont: ore 22.39:
50 milioni di metri
cubi d'acqua, 1964
 
   
 
Vajont: "Le unghie del monte scavano la tua paura, 1964   Vajont: manifestazione,
1964
  Burocrati di regime,
1964
  Vajont: quante
madri?, 1964
 
     
Vajont: una madre,
1964
  Vajont: Consiglio di esperti, 1964   Longarone: ottobre 1963, smarrimento
1964
  Vajont, ottobre 1963:
una strage di Stato,
1964
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